La data della scadenza del supporto a Windows 7 è ormai nota: il 14 Gennaio 2020 Microsoft terminerà qualsiasi genere di supporto al sistema operativo.
Ma questo, in parole povere, che cosa significa? Quali sono le conseguenze?
Prima di tutto è necessario sapere che, nonostante sia “vecchio””, Windows 7 è oggi il secondo sistema operativo più diffuso al mondo: solo poche settimane fa Windows 10, la versione più recente, è riuscita a sorpassarlo.
Al momento il 37,19% dei computer al mondo usa Windows 7. Un’enormità che fa sorgere una domanda: riuscirà questa enorme quantità di computer a passare al nuovo Windows in poco meno di un anno, quando non l’ha fatto gli anni prima, anche quando il passaggio a Windows 10 era gratuito? Noi lo speriamo caldamente!
L’altro problema è la sicurezza. Dal 14 Gennaio 2020 Microsoft non risolverà eventuali falle del suo vecchio sistema operativo, lasciando gli utenti in balia della criminalità informatica. Alcuni possono pensare che basti un buon software di sicurezza aggiornato, ma purtroppo non è così: molti attacchi informatici mirano direttamente ai problemi noti dei sistemi operativi, non lasciando quindi scampo. Senza contare che alcuni produttori, nel momento in cui Microsoft termina il supporto di sicurezza, tendono a cessarlo anche loro.
Oltre a questo, finirà anche la compatibilità di diverse componenti hardware (molte delle quali già non supportano più Windows 7), soprattutto nel caso di processori più moderni.
Insomma qual è la soluzione?
Prendersi del tempo e migrare verso Windows 10!
A dire il vero, Microsoft offre l’opportunità di estendere il supporto a Windows 7 a pagamento, ma solo per grandi masse di computer (in infrastrutture critiche o enti governativi) e a costi non proprio irrisori. Basti pensare che il governo inglese ha pagato 5,5 milioni di sterline per un anno di supporto aggiuntivo al vecchio Windows XP.
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