Il mercato delle app: la terza economia del mondo admin Maggio 27, 2019

Il mercato delle app: la terza economia del mondo

Dati statistici sul mercato delle app

Secondo uno studio condotto da Milena Gabanelli e pubblicato dal Corriere della Sera in questi giorni, il settore dello sviluppo di app per smartphone potrebbe rivelarsi la terza economia del mondo entro il 2021.

Ad oggi ogni utente ha in media 80 applicazioni sul proprio telefono e il numero è destinato ad aumentare (considerando anche le app non utilizzate). Le app scaricate in questi anni hanno svariate funzionalità, vanno dalla gestione della casa, alla spesa online, al meteo o alla prenotazione del taxi, e tanto altro ancora.

La tendenza di questo mercato è sicuramente in crescita: basti pensare che nel 2016 aveva un valore di 1300 miliardi dollari; per il 2021 si prevede una crescita del 385% con 5.350 miliardi di dollari, mentre nel 2023 probabilmente si toccheranno i 6,3 miliardi. App Store e Google Play sono i principali negozi di riferimento, con Google Play che domina lo scenario con i suoi 2,8 milioni di app disponibili che generano un ricavo di 21 miliardi di dollari all’anno.

 

Le app più scaricate nel 2019

Le app maggiormente scaricate appartengono ai seguenti settori:

  • giochi,
  • business,
  • istruzione
  • lifestyle,

Successivamente troviamo le categorie legate a:

  • entertainment,
  • viaggi,
  • libri,
  • health,
  • food,
  • musica,
  • media (foto e video),
  • sport,
  • social network.

In Europa a far da padrone sono le app di gioco, seguite da lifestyle e entertainment.

Secondo lo studio pubblicato dal Corriere della sera, i principali produttori di queste app si trovano in USA, Cina, Gran Bretagna, Giappone, Russia. L’Italia si trova al 19° posto, per via della lingua italiana che limita l’utilizzo delle app Made in Italy al di fuori dei confini nazionali, ma anche per un motivo prettamente economico: gli sviluppatori di app in Italia risultano essere mediamente meno retribuiti rispetto ai restanti paesi europei.
(Fonte: Corriere della Sera)

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