La nuova mossa messa in atto da Google è stata annunciata ufficialmente dall’azienda lo scorso febbraio, in contrasto con la precedente tendenza di cambiare i propri algoritmi senza dirlo, lasciandolo scoprire nei giorni successivi agli esperti del web.
Cambiamenti nel ranking
Il nuovo algoritmo di Google penalizzerà nel ranking della serp (ossia la lista dei risultati della ricerca) tutti i siti che non sono ottimizzati per l’uso attraverso apparati mobili; l’obbiettivo è quello di offrire contenuti più aggiornati e completi agli utenti, anche in relazione al dispositivo in utilizzo (evitando dunque che gli utenti visitino pagine web che vengono visualizzate male sui dispositivi che stanno utilizzando).
Il nuovo algoritmo di Google penalizzerà nel ranking tutti i siti non ottimizzati per l’uso attraverso apparati mobilA dare slancio alla nuova mossa messa in atto da Mountain View, sono stati i dati comScore, secondo cui ben il 60% del traffico online è generato dai dispositivi mobili come smartphone e tablet: Google ha visto aumentare molto di recente la sua raccolta pubblicitaria dal “mobile”, quasi triplicata a 6,3 miliardi dal 2012, e questo ha spinto l’azienda a cercare miglioramenti nei servizi offerti nel segmento.
Interessate solo le ricerche da dispositivi mobile?
Il cambiamento nel ranking dovrebbe riguardare solo le ricerche effettuate su dispositivi mobili come tablet e smartphone, non con i normali personal computer.
Tuttavia c’è chi sostiene che anche le ricerche da desktop andranno incontro a cambiamenti.
«Abbiamo osservato una attività intensa già nelle ultime due settimane, una sorta di fase preparatoria del motore di ricerca a quanto avverà da domani – spiega Ale Agostini, amministratore di Bruce Clay Europe ed esperto di ricerca online -. Per quanto visto sinora, possiamo dire che ci saranno impatti anche sui risultati su desktop. In pratica, il nuovo algoritmo sovrarappresenterà rispetto a oggi la bontà della versione online. I primi dati per valutare i risultati effettivi li avremo venerdì, con una ricerca che prenderà in esame centinaia di siti».
Il quadro della situazione
«Dalla nostra analisi risulta che circa il 65% delle aziende del Ftse Mib non sono pronte, ma anche 8 università su 10 dovranno rinnovare i loro portali per non perdere posizioni», conclude Agostini.
Anche secondo il Sole 24 Ore, In Italia quasi nessuno è pronto al nuovo algoritmo per smartphone.
Google ha messo a disposizione un tool, a questo indirizzo, per verificare se un sito è pronto per il mobile o meno, e se dunque deve preoccuparsi o meno dal nuovo algoritmo.
Passando rapidamente in rassegna i siti istituzionali italiani ed europei, si verifica facilmente che molti di essi dovranno correre ai ripari: Governo.it, ad esempio, risulta non essere adeguato e l’Unione Europea risulterà penalizzata per le stesse ragioni del sito del Governo italiano. Vale lo stesso per la Banca centrale europea.
E tu sei pronto al Mobilegeddon?
Sei preoccupato che il tuo sito risulti meno visibile a causa di questo aggiornamento dell’algoritmo di Google? Non sai come correre ai ripari? Lasciati consigliare dagli esperti del settore!