Il 2020 è appena iniziato, e ha portato con sé cinque novità che sicuramente contribuiranno a cambiare il panorama del mondo del marketing, digitale e non.
Quali sono le cinque cose che non sai sul marketing nel 2020?
1. Contenuti personalizzati e più coinvolgenti uniti alla realtà interattiva e aumentata
Sia la realtà aumentata che quella interattiva hanno raggiunto una notevole popolarità negli ultimi anni. Questo perché permettono di ampliare notevolmente la visione di ciò che stiamo guardando, e possono essere utilizzate in svariate operazioni. Se si vuole parlare di esempi pratici, potremmo dire che esistono app che permettono di vedere realizzati progetti d’arredo prima ancora dell’acquisto di mobili o quant’altro. Analogamente, funziona così per la configurazione di automobili. I contenuti sono dunque personalizzabili, ideati per l’utente che ne usufruisce, diventando ancora più coinvolgenti. A tal proposito, anche quelli interattivi sono utilizzati per catturare l’attenzione dell’utente: quiz e sondaggi ne sono un esempio, permettono di interagire direttamente con ciò che vediamo, e offrono un reale motivo di navigazione.
2. Nuove generazioni a cui rivolgersi
Il pubblico del marketing 2020 si divide in Boomerlennials e Generazione Z. Probabilmente considerati agli antipodi, i primi vengono chiamati anche Perennial, rappresentano una sottocategoria più giovane dei Boomer (che invece raccolgono le generazioni dei nati tra il 1946 e il 1964) ma tuttavia molto simili ai Millenial. I Boomerlennials sono considerati coloro che portano con sé lo spirito di consumo, e uno dei migliori pubblici a cui rivolgersi quando si parla di marketing.
La Generazione Z, invece, è successiva a quella dei Millenials: nati con la tecnologia in mano, è per certi aspetti più riservata, tanto che non si trovano su Facebook, ma su Whatsapp e telegram; alcuni di loro si spingono oltre, utilizzando Tik Tok e Instagram. Considerati i consumatori del futuro, è giusto studiare strategie apposite anche per il loro coinvolgimento, affinchè incominci fin da subito.
3. P2P: il consumo alla pari
I consumatori si rivolgono sempre più spesso ai loro pari, per scambiarsi informazioni e opinioni sui vari servizi messi a loro disposizione. Questo processo è ormai noto da tempo, solo che ora non riguarda più solamente i consumatori, ma coinvolge anche i brand. I marchi, anche quelli più noti, stanno incominciando a intercettare e favorire lo scambio d’informazioni coi propri simili, con piattaforme che permettono di interfacciarsi e dare consigli utili ai consumatori. Questo permette una crescita lineare per tutti quanti, aumentando il business generale delle aziende produttrici.
4. Likeless: l’evoluzione dei social senza like
I social esistono ormai da quasi 10 anni, ma la loro evoluzione è costante. Dopo le passate novità che riguardavano un cambio di direzione nei confronti degli Influencer (vengono favoriti i microinfluencer perché considerati più vicini al consumatore e in grado di fornire maggiore engagement), dalla scorsa estate uno dei social più importanti sul mercato, Instagram, ha eliminato il numero dei like. Questa operazione, da molti messa in discussione, ha in realtà incrementato il numero di utenti sui social, che si sentono meno vincolati ai numeri e qualitativamente più appagati. La minor rilevanza dei like ha dato spazio a contenuti veramente efficaci, che contribuiscono ad arricchire il panorama dei social e non solo a riempirlo di informazioni talvolta inutile e ridondanti.
5. Chatbot innovative
Le chatbot circolano da anni, tuttavia fino a oggi non sono mai state particolarmente esaustive nella comunicazione. Basati sull’intelligenza artificiale, è da qualche tempo che esperti lavorano per migliorarne l’esperienza, in modo da sfruttare queste chat automatiche per incrementare interazione e vendite di prodotti. Le aziende stanno cominciando a comprendere che questo strumento permette di personalizzare, ottimizzare e convertire le conversazioni coi clienti, agevolando ulteriormente il lavoro.